Play – pause – play – fast forward please

La staffetta vacanziera prevede sosta casalinga a causa bucato impellente… Mentre aspetto che la centrifuga termini mi piazzo davanti al monitor. Mi sento un’estranea dopo solo una dozzina di giorni di distanza dal pc, le dita si attorcigliano e non riconoscono la tastiera (alla faccia del medico che diagnosticava dito a scatto a causa uso prolungato del computer), la voglia di scrivere però si era ammucchiata…. Guardavo corrucciata il blocco a righe e la penna 0,7…Nonostante mi fossi procurata i mezzi di scrittura che più mi piacevano nell’era ante-tastiera, non riesco più a tirar giù una sola riga su carta, se si fa eccezione per la lista della spesa (che faccio una volta su dieci, pure quella). Così i pensieri se ne vanno velocemente come sono arrivati. Il ricordo della madonnina che si affaccia alla finestrella nell’affresco della chiesa, la panchina nel praticello spelacchiato di Marineland, la stessa da cui tenefonai più di un anno fa (e fui costretta ad agganciare in fretta per non farmi scoprire – uno dei primi segnali che stavo sbandando troppo….). Ricordi che se ne andranno.. o che forse torneranno quando avrò più tempo, per essere sviscerati com’è mio vizio fare (insistere, insistere, alla nausea… a volte faccio mio il ritornello finale di Cara Valentina, contraddicendomi come Max Gazzè che canta all’infinito “non è vero che poi mi dilungo spesso su un solo argomento”). Ci ritornerò….


Per ora ritorno al mio letargo. Mare, sole, schiamazzi di bambini e personalità mammesca al 100%.


Spero finiscano le ferie.

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2 commenti su “Play – pause – play – fast forward please

  1. …quando rientrerai a casina sarai la benvenuta tra di noi…
    anche se … sarò io a partire…)
    un bacio Oscuro

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